PSORIASI A PLACCHE:

SUL NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE

I DATI RILEVANTI SULL’EFFICACIA DI IXEKIZUMAB

Grandi passi avanti della ricerca, sempre più vicina alla remissione della malattia, con risultati fin dalle prime 2 settimane e livelli di mantenimento a lungo termine.

Ottima tollerabilita’, sicurezza e pelle pulita per circa 8 pazienti su 10:
per i ricercatori è la strada giusta

- Tre studi di fase 3, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno dimostrato l'efficacia del trattamento della psoriasi a placche, da moderata a grave con il nuovo farmaco per via iniettabile sottocute Ixekizumab prodotto da Eli Lilly.

- La nuova molecola raggiunge gli obiettivi primari di una superiore risposta PASI 90 a sole 12 settimane di trattamento. Continuando la terapia ogni quattro settimane, oltre due terzi dei pazienti mantengono la risposta alla terapia per le 60 settimane di studio e oltre la metà beneficia di una pelle totalmente chiara e pulita.

Parigi, 7 luglio 2016 - Ottima tollerabilità, sicurezza e pelle pulita per circa 8 pazienti su 10. Risultati  significativi registrati già a 12 settimane di trattamento, con un miglioramento rilevato già dalle prime due settimane. Sono questi alcuni dei risultati più incoraggianti delle tre ricerche in corso sull’efficacia di Ixekizumab in pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine e discussi anche a Parigi dove, fino al 9 luglio, è in corso il 5° Congresso PIN (Psoriasis International Network).


I tre studi di fase 3 (denominati UNCOVER-1, UNCOVER-2 e UNCOVER-3) hanno dimostrato l'efficacia e la sicurezza di Ixekizumab  a 12 settimane e il mantenimento crescente a 60 settimane. La pubblicazione registra dunque i grandi passi avanti della ricerca che, puntando con decisione sull’interluchina 17, si sta avvicinando rapidamente  alla remissione della malattia.


Dati importanti e molto soddisfacenti che incoraggiano a proseguire la ricerca in questa direzione ritenuta al momento la migliore per offrire al paziente cure che, superando gli standard attuali, rispondano alle sue legittime aspettative non solo di risoluzione delle placche psoriasiche sulla pelle ma anche del conseguente recupero di una soddisfacente qualità di vita dal punto di vista emozionale e relazionale, molto spesso messa in crisi da questa patologia.

Gli studi

In tutti e tre gli studi, una risposta clinicamente significativa al trattamento con Ixekizumab è avvenuta dopo sole 12 settimane di trattamento e sono stati dimostrati livelli di remissione elevata dopo 60 settimane di trattamento.

In tutte le fasi di studio sono stati analizzati sia gli indicatori PASI "Psoriasis Area Severity Index", sia sPGA. L'indicatore PASI misura la portata e la gravità della psoriasi valutando arrossamento, spessore e desquamazione delle lesioni cutanee (classificate su una scala da zero a quattro), ponderata per la superficie di pelle coinvolta, mentre il sPGA è l'indicatore della valutazione del medico sulla gravità delle lesioni psoriasiche complessive di un paziente ed è una misura consigliata dall'FDA statunitense per valutare l'efficacia di un trattamento. In tutti e tre gli studi, sPGA e PASI sono stati valutati anche a 60 settimane di trattamento con eccellenti risultati.

I risultati degli studi

In  UNCOVER-1, Ixekizumab è stato somministrato ogni due settimane ed il risultato è stato significativamente superiore al placebo, con alti livelli di tollerabilità a 12 settimane. La maggioranza dei pazienti trattati, infatti, ha raggiunto il risultato di una pelle sostanzialmente pulita (PASI 90 per il 70,9% di essi) o completamente pulita (PASI 100 e sPGA 0 per oltre il 35,3%) con la completa risoluzione delle placche di psoriasi.

In  UNCOVER-1 e  UNCOVER-2, alti livelli di efficacia e tollerabilità sono stati raggiunti anche a 60 settimane di trattamento per i pazienti che avevano già ottenuto una risposta clinicamente significativa (sPGA 0 o 1) a 12 settimane. La maggioranza di questi pazienti ha raggiunto il risultato di una pelle sostanzialmente o completamente libera da placche. Dopo 60 settimane di trattamento il 76,5% dei pazienti ha raggiunto PASI 90 (pelle sostanzialmente pulita) e oltre la della metà di essi ha raggiunto la completa risoluzione delle placche psoriasiche sulla pelle (PASI 100).

In  UNCOVER-3, sono stati ottenuti alti livelli di successo terapeutico con la somministrazione di Ixekizumab ogni quattro settimane, fino a 60 settimane, in pazienti inizialmente trattati con il farmaco ogni due settimane. In questo studio più della metà (55,3 per cento) ha raggiunto la completa risoluzione di placche sulla pelle (PASI 100).

A proposito di ixekizumab
Ixekizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG4 che si lega selettivamente con interluchina 17A (IL-17A) citochina e inibisce la sua interazione con il recettore IL-17. IL-17A è una citochina naturale che è coinvolta nella normale risposta infiammatoria e immunitaria. Ixekizumab inibisce il rilascio di citochine pro-infiammatorie e chemochine. La molecola è stata approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense nel marzo 2016 per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave in pazienti adulti che sono candidati alla terapia sistemica o fototerapia.

Gli Studi UNCOVER

UNCOVER-1, UNCOVER-2 e UNCOVER-3 sono studi di fase 3 in doppio cieco, multicentrico, in cui sono stati valutati più di 3.800 pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave provenienti da 21 paesi. Tutti e tre gli studi hanno valutato la sicurezza e l'efficacia di diversi regimi di dosaggio di Ixekizumab (80 mg ogni due o quattro settimane, a seguito di una dose iniziale di 160 mg) rispetto al placebo dopo 12 settimane. In tutti e tre gli studi, la sicurezza e l'efficacia di Ixekizumab sono stata ulteriormente valutate dopo 60 settimane di trattamento.

Psoriasi a placche da moderata a grave

La psoriasi è una malattia immunitaria cronica che colpisce la pelle . Essa si verifica quando il sistema immunitario invia segnali difettosi che accelerano il ciclo di crescita delle cellule1. La psoriasi colpisce circa 125 milioni di persone in tutto il mondo, di cui circa il 20% soffre di psoriasi a placche moderata-grave1 .La psoriasi può verificarsi in qualsiasi parte del corpo ed è associata ad altre condizioni di salute gravi, come il diabete, le malattie cardiache e alcuni tumori. La forma più comune di psoriasi, la psoriasi a placche, è caratterizzata da chiazze rosse, ispessite, coperte da un accumulo bianco argenteo di cellule morte della pelle2.

Eli Lilly and Company

Lilly è un’azienda leader globale nel settore sanitario che coniuga la cura dei pazienti alle scoperte, al fine migliorare la vita delle persone di tutto il mondo. Fondata oltre un secolo fa da un uomo impegnato nella realizzazione di farmaci di alta qualità che rispondessero a esigenze reali, l’azienda è tuttora fedele a questa mission in tutte le proprie attività. Il personale di Lilly in tutto il mondo lavora per scoprire e mettere a disposizione delle persone che ne hanno bisogno farmaci in grado di cambiare la vita, per ampliare le conoscenze e migliorare la gestione delle malattie, e per contribuire al benessere delle comunità attraverso attività filantropiche e di volontariato. Per ulteriori informazioni su Lilly, consultare i siti www.lilly.com e http://newsroom.lilly.com/social-channels.

Lilly Italia

L’attività dell’affiliata italiana è iniziata 57 anni fa, la sede italiana si trova a Sesto Fiorentino (Firenze). Attualmente Lilly Italia copre una superficie di 46.000 mq, impiega circa 1.100 dipendenti e ha ottenuto un costante incremento dei suoi risultati scientifici, produttivi e finanziari, con un fatturato nel 2015 di 749 milioni di euro di cui 14 milioni investiti in ricerca e sviluppo. Nell’area di Sesto Fiorentino è stato realizzato uno dei più innovativi stabilimenti per la produzione di farmaci da biotecnologia in Italia, de-stinato alla produzione di insulina da DNA ricombinante per i Paesi europei ed extraeuropei.
Nel 2015, per il quinto anno consecutivo, Lilly Italia ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del “Great Place To Work” Institute, collocandosi come migliore azienda farmaceutica italiana in cui lavorare.

Per maggiori informazioni:

Eli Lilly

Davide Ruffo

Comunicazione

Eli Lilly Italia SpA

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